La tenente Barbara Balanzoni potrebbe essere processata ed essere condannata ad almeno un anno di prigione per aver salvato una gatta incinta, riferisce l'agenzia di stampa italiana La Nazione.
Balanzoni, 49 anni, di Crevalcore, nella regione di Bologna, ha lavorato per diverse settimane presso la base militare della NATO in Kosovo come anestesista. La donna afferma di aver seguito le istruzioni durante il salvataggio di una gatta incinta che ha avuto un parto difficile. Secondo il soldato, non aiutare il suo povero animale: potrebbero sorgere condizioni antigieniche nella base militare, che metterebbe a repentaglio la salute dei soldati, nonché la necessità di disinfettare l'intera base.
Come affermato in una causa contro una donna comprensiva, ha violato un ordine scritto che proibiva di "entrare in contatto con animali selvatici, randagi o di strada" nel territorio di una base militare chiamata Villaggio Italia.
Balanzoni ha detto ai giornalisti che nella base militare vivevano molti senzatetto, inclusi cani e gatti, con i quali i soldati erano sempre molto amichevoli. Una volta una donna ha ricevuto una chiamata ed è stato informato che uno dei gatti selvatici che vivono a Villagio in Italia emette suoni strani.
La gatta, che in seguito fu chiamata Agata, si nascose in uno dei locali dell'ufficio per dare alla luce cuccioli, ma non poteva essere l'ultima a dare alla luce.
Il tenente Balanzoni ricorda che, per fortuna, il veterinario militare era assente quel giorno e il soldato, cercando di aiutare l'animale sofferente, seguì solo la carta della base, in cui si afferma che "se il veterinario non è a posto, l'assistenza medica dovrebbe essere fornita dal medico".
Dopo l'incidente, Balanzoni è tornata alla sua attività di anestesista nella città di Pontremoli, in Toscana. Presto furono avviate accuse contro di lei, secondo le quali il tenente "violava seriamente la subordinazione", non obbedendo a un ordine scritto firmato dal capo della base nel maggio 2012.
Tuttavia, afferma la donna: se non avesse aiutato il gatto randagio, molto probabilmente l'animale non sarebbe stato in grado di dare alla luce un gattino da solo e sarebbe morto, costringendolo a disinfettare completamente l'intera base.
"Inoltre", afferma Balanzoni, "se il gatto morisse, anche i cuccioli non sarebbero in grado di sopravvivere senza il latte materno, il che comporta nuovamente numerose procedure di disinfezione per l'intero Villaggio Italia".
Ma gli investigatori che conducono questo caso non possono essere d'accordo con il tenente. Credono che la stessa Balanzoni costituisca una minaccia per la salute dei militari, poiché durante la nascita il gatto ha ferito il medico grattandosi il braccio e la donna è stata immediatamente vaccinata contro la rabbia.
La storia di una donna gentile che ha salvato la vita a un animale selvatico e ai suoi cuccioli ha ricevuto un'ottima risposta nella città in cui Balanzoni sta attualmente lavorando. Gli abitanti di Pontremoli hanno fatto appello tramite le reti sociali alle autorità italiane con una richiesta di annullamento del processo al tenente.